Pluralismo, multiculturalismo e estranei

Abstract

Questo libro parla della buona società. È un tema cruciale della teoria politica rimesso in discussione dalla pressione migratoria sull'Europa, dalla crisi del melting pot americano e dalla dottrina del multiculturalismo. Per Giovanni Sartori la buona società è la società aperta che lui legge - sulla base di una analisi storica che dà forza e originalità a questo scritto - come una società pluralistica fondata sulla tolleranza e sul riconoscimento del valore della diversità. Una analisi dalla quale risulta che il multiculturalismo non è una estensione e prosecuzione del pluralismo, ma invece la sua negazione. Perché il multiculturalismo non persegue una integrazione differenziata, ma una disintegrazione multietnica. Su questa premessa il libro si chiede fino a che può la società pluralista può accogliere senza dissolversi "nemici culturali" che la rifiutano. Perché gli immigranti no sono tutti eguali. E l'immigrante di cultura teocratica pone problemi ben diversi dall'immigrante che accetta la separazione tra politica e religione. L'analisi teorica serve qui a inquadrare i problemi pratici che commentatori e politici stanno affrontando con incosciente faciloneria. Ché Sartori non si lascia certo incantare dai luoghi comuni del "politicamente corretto".

Info

Anno: 2000
Autore: Giovanni Sartori
Editore: Rizzoli
Città: Milano
Pagine: 119
Note: Tradotto in Spagna e Messico, Taurus, 2000, 2a ed. 2002; in Francia, Editions des Syrtes, 2003. Ristampe: 2a ed. ampliata 2002 (Superbur), pp. 173

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Anno: 2000
Autore: Giovanni Sartori
Editore: Rizzoli
Città: Milano
Pagine: 119
Note: Tradotto in Spagna e Messico, Taurus, 2000, 2a ed. 2002; in Francia, Editions des Syrtes, 2003. Ristampe: 2a ed. ampliata 2002 (Superbur), pp. 173

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Questo libro parla della buona società. È un tema cruciale della teoria politica rimesso in discussione dalla pressione migratoria sull'Europa, dalla crisi del melting pot americano e dalla dottrina del multiculturalismo. Per Giovanni Sartori la buona società è la società aperta che lui legge - sulla base di una analisi storica che dà forza e originalità a questo scritto - come una società pluralistica fondata sulla tolleranza e sul riconoscimento del valore della diversità. Una analisi dalla quale risulta che il multiculturalismo non è una estensione e prosecuzione del pluralismo, ma invece la sua negazione. Perché il multiculturalismo non persegue una integrazione differenziata, ma una disintegrazione multietnica. Su questa premessa il libro si chiede fino a che può la società pluralista può accogliere senza dissolversi "nemici culturali" che la rifiutano. Perché gli immigranti no sono tutti eguali. E l'immigrante di cultura teocratica pone problemi ben diversi dall'immigrante che accetta la separazione tra politica e religione. L'analisi teorica serve qui a inquadrare i problemi pratici che commentatori e politici stanno affrontando con incosciente faciloneria. Ché Sartori non si lascia certo incantare dai luoghi comuni del "politicamente corretto".

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